L’incontro con la Comunicazione Nonviolenta o CNV mi è arrivato grazie allo studio del metodo psiconcologico Simonton, all’interno del quale uno dei moduli di lavoro riguarda proprio la comunicazione e si avvale del modello del dott. Rosenberg. Mi sono sentita subito fortemente attratta e affascinata dal linguaggio dei sentimenti e dei bisogni, dalla possibilità di entrare in contatto con me stessa e con l’altro oltre ogni giudizio ed etichetta. Un lampo di intuizione mi ha guidato e ho cominciato ad approfondire la CNV con la speranza e la fiducia di poter entrare in un luogo dell’essere dove vita e parola si incontrano in una dolce armonia. Tutto il mio percorso professionale e di vita ha guardato verso un orizzonte lungo il quale le emozioni del conflitto e del tormento interiore si potessero pacificare, dove si “chiudono le gestalt”, dove si aprono le porte della comprensione del cuore per entrare in un contatto amorevole e compassionevole con sé e con l’altro, nell’accoglienza totale di tutti i movimenti di vita. Ho intuito di poter coronare questi miei desideri nell’incontro con la CNV e soprattutto nel fortunato incontro con Vilma Costetti, alla quale non sarò mai abbastanza grata per avermi aperto un mondo nuovo che aspettavo da tanto.
Molto più di uno strumento di comunicazione, è un modo di essere, la ricerca di una qualità di contatto con sé e con l’altro che onora la vita. La vita si esprime in un processo interiore in continuo cambiamento e le parole che abbiamo imparato nella nostra educazione rappresentano, invece, una vita statica intrappolata in definizioni, etichette e giudizi. La comunicazione empatica non violenta ci permette di imparare un linguaggio nuovo per riconoscere ed esprimere il movimento della vita dentro di noi, in connessione profonda con il cuore e le emozioni viscerali.
Un movimento dove il cuore e le viscere si incontrano con la parola.
È la qualità di contatto con se stessi e con l’altro, l’abilità nel riconoscere le proprie emozioni e il linguaggio per esprimere sentimenti, bisogni e richieste (non pretese!), che è il frutto di un apprendimento prezioso. L’empatia richiede tempo e pazienza e ci ripaga mettendoci sulla strada della pacificazione interiore.
Sarebbe bello se fin da piccoli ci insegnassero a conoscere il caleidoscopio interiore delle emozioni e dei sentimenti che proviamo ogni volta che un nostro bisogno è soddisfatto o resta insoddisfatto; e che tutto questo è un naturale movimento dentro ogni essere umano. Mi piacerebbe se potessimo interiorizzare fin da piccoli l’importantissima informazione che la nostra reazione a ciò che accade, dentro e fuori di noi, è semplicemente naturale e che ci serve un vocabolario per poter nominare questi movimenti. Ciò che proviamo esprime la vita e nulla ha a che vedere con i giudizi moralistici e le etichette. I sentimenti sono piacevoli quando i nostri bisogni sono soddisfatti e sono spiacevoli quando i nostri bisogni non sono soddisfatti, e questo non è né negativo né positivo, è la vita viva. Dentro ogni essere umano c’è un istintivo e naturale movimento verso la soddisfazione dei bisogni, per raggiungere questo obiettivo ognuno sceglie le strategie che conosce (azioni e parole) che determinano i comportamenti.